Interno della chiesa-Chiesa del Ges di Casa Professa
Entriamo dentro la chiesa del Gesù di Casa Professa.
I marmi tramischi che rivestono i pesanti pilastri della navata centrale e rappresentano figure antropomorfiche, sembrano unirsi come quinte sulla scena della Chiesa.
Queste figure si intrecciano a corolle, foglie, uccelli, puttini e genietti, rappresentando le realtà della terra (minerale, vegetale, animale).
La splendida aula si trasforma, così, in viva immagine della valle terrena. Essa rappresenta la natura e l’intero creato in una sorta di imago mundi.
In tale creazione risplende il nome di Gesù. Egli è il «Principio della creazione di Dio» (Ap. 3,14). Tuttavia le perfezioni invisibili di Dio, «ossia la Sua eterna potenza e divinità» (Rm 1,20) spesso non vengono contemplate e comprese attraverso la creazione del mondo.
Anche nella nostra chiesa, soprattutto quando i gesuiti furono espulsi dal Regno delle due Sicilie, i visitatori spesso non sono riusciti a comprendere l’idea delle opere d’arte, che fa riferimento alla gloria del nome di Gesù. Questo ha comportato le critiche nei confronti di coloro che l’hanno costruita, come ha fatto l’aristocratico napoletano Carlo Castone, Conte della Torre di Rezzonico.
Lo smarrimento e il disorientamento accompagnano spesso anche i visitatori che si accostano a questa Chiesa senza l’aiuto di una guida.
Riflessione
È l’ora della solitudine, la crisi che deriva da un certo smarrimento.
Quante volte ci siamo sentiti senza un orientamento per la nostra vita?
In che direzione va la nostra società?
Cosa c’è dinanzi a noi?
Ci aspetta forse un’era diversa?
E, se così fosse, in che consisterà il nostro impegno comune?